Pesca del “novellame”, le risorse ittiche sono continuamente a rischio

Chiamato in modi dialettali differenti, il novellame o neonata, è un prodotto ittico che spesso è presente nei nostri mercati, particolarmente apprezzato e ricercato, rappresenta per la Sicilia una consuetudine gastronomica locale. Il novellame è costituito dall’insieme di giovani pesci, le specie target sono rappresentate dalle forme larvali del “bianchetto” (Sardina pilchardus) e dal “rossetto” (Aphia minuta). Il pescato viene sistemato all’interno di cassette, e si presenta come una massa gelatinosa, opalescente, costituita da individui di lunghezza di circa 2 mm.La cattura di una o dell’altra specie, è legata alla stagionalità e maturità sessuale differente raggiunta dalle due specie.

bianchetti

La pesca del novellame, è da sempre oggetto di accesi dibattiti e discussioni sia di studiosi che di associazioni ambientaliste, a causa di un fenomeno sempre più crescente di sfruttamento della risorsa ittica operata dall’attività di pesca. Nel tempo tali attività hanno subito una fase di crescita, intensificando le catture con l’impiego di strumenti a supporto alle attività di pesca, quali l’ecoscandaglio, che permette di visualizzare la posizione del banco e la sua consistenza e l’impiego delle sciabiche, una rete a circuizione formata da due lunghi lati ed un piccolo sacco a maglia fitta da 1-2 mm. Questo ha determinato un forte impatto sulle popolazioni degli organismi marini, provocandone un impoverimento sensibile e costante degli stock ittici di molte specie, e pertanto l’esigenza da parte dei pescatori, di spostare le catture su individui di taglia più piccola, riducendo il numero e interferendo sui normali cicli riproduttivi dei pesci con la diretta conseguenza di destabilizzazione delle popolazioni ittiche.

Altro fattore di rischio deriva dalla caratteristica di tutti i piccoli pelagici nell’avere abitudini gragarie, andando a formare dei banchi di notevole dimensione e numero di individui, questa caratteristica comporta la cattura involontaria di specie diverse della stessa dimensione (circa 2 mm). Questa, infatti rappresenta la principale causa di cattura di giovanili di altre specie più pregiate quali i tonni, pesce spada e altre, provocando ripercussioni negative per queste specie già oggetto di altre attività di sfruttamento.

Ad oggi la pesca del novellame è ampiamente regolamentata sia a livello nazionale che europeo, ogni anno vengono stabiliti fermi biologici, tempi e modalità di pesca attraverso l’emanazione di Decreti Ministeriali. Il rispetto di tali normative, permetterebbe lo svolgimento di un’attività di pesca più sostenibile, risultando anche meno impattante per l’intero ecosistema.

Matteo Mercurio