Essen: un esempio da imitare!

Essen

Vivere in una città inquinata presenta molti aspetti negativi: la qualità della vita ne risente, la salute è continuamente a rischio e la natura viene messa da parte come se fosse un orpello inutile da eliminare. Lo sviluppo industriale e più recentemente quello tecnologico sicuramente hanno migliorato la vita dell’uomo ma quasi sempre lo hanno fatto senza considerare i possibili effetti sfavorevoli. In nome del progresso sono state costruite industrie in serie, devastate aree naturali di grande importanza fino ad arrivare quasi al collasso del nostro intero ecosistema. La specie umana è ancora in tempo per rimediare al danno fatto ed evitare il peggio? Per i catastrofisti ormai tutto è perduto, persino la speranza ma prima di dar loro ragione parliamo di Essen città tedesca che si trova nella regione della Ruhr. La sua storia è comune a quella di tante altre realtà cittadine sparse in tutta Europa: città che fonda la sua economia sull’acciaieria da cui deriva un elevato grado di industrializzazione, un alto tasso di popolazione e sostenuti livelli di traffico veicolare. A dispetto di un iniziale crescente benessere economico i suoi cittadini hanno pagato il prezzo di un parallelo aumento dell’inquinamento ambientale. Già a partire dagli anni 60’ del secolo scorso la pesante industrializzazione ha iniziato ad abbandonare la zona centrale della città e nel 1993 l’ultimo impianto di cokeria è stato spento. Negli anni seguenti l’economia di stampo industriale si è trasformata in una economia basata sui servizi e questo ha completamente cambiato l’aspetto di Essen. Nel 1950 due terzi della popolazione lavoravano nell’acciaieria mentre attualmente più dell’80% dei lavoratori sono impiegati nel settore terziario. La stessa struttura architettonica della città si è modificata ed ora essa è diventata il fulcro di una estesa rete di trasporto di merci e persone. Grazie all’applicazione di severi piani per la tutela della qualità dell’aria sin dal 1960 è stato possibile ridurre i livelli di diossido di zolfo del 95% e quelli della polvere di piombo del 80%. Non solo: anche gli elevati livelli di inquinanti come il monossido di carbonio, il cadmio, il benzene, il piombo, il benzo[a]pirene e l’arsenico sono diminuiti ben al di sotto dei limiti consentiti. Per quanto riguarda invece i livelli di PM10 dal 2010 si sono costantemente abbassati sino a permettere di raggiungere i limiti stabiliti dalle linee guida del WHO, l’Organizzazione mondiale della Sanità. L’unica contaminazione atmosferica che provoca ancora problemi è quella dovuta agli ossidi di azoto le cui origini sono da ricercarsi nell’elevato volume di traffico che interessa la città. Nonostante le misure adottate nel 2005 per ridurre i livelli di questo contaminante, due anni dopo si è compreso come fossero necessari interventi più incisivi per risolvere il problema. Gli enti locali hanno perciò deciso di lavorare assieme alle associazioni a difesa dell’ambiente e hanno messo in atto una strategia che coinvolgesse anche l’opinione pubblica. I risultati positivi ottenuti lasciano ben sperare e sono da esempio per chi come la città di Essen ha manifestato chiaramente la volontà di cambiare, questa per davvero …

Chiara Scamardella

Fonte articolo:

ec.europa.eu/…/05_Application-EGC-2017_Air-Q…