Si è conclusa da poco al Laboratorio di Ecologia Sperimentale (EEB Lab) dell’Università degli Studi di Palermo la seconda fase del progetto Wasteland frutto dell’impegno, della costanza e dell’intraprendenza di Maria Cristina Finucci, artista che si propone di coinvolgere istituzioni pubbliche, imprese private e realtà sociali al fine di sensibilizzare il mondo sul tema delle Garbage Patch, ossia le enormi isole di plastica che galleggiano negli oceani di tutto il mondo, tramite il potere evocativo dell’arte (http://
I tappi di plastica sono il filo conduttore dell’opera artistica e divulgativa di Maria Cristina Finucci, ma la difficoltà di reperirli, trasportarli ed aggregarli tra loro non è secondaria negli sforzi economici e logistici del progetto Wasteland. Per questo le università Roma Tre e l’Università degli Studi di Palermo si sono impegnate attivamente nella realizzazione della prossima opera dell’artista sull’isola di Mothia, in Sicilia.
Nel corso di questa seconda fase all’#eeblab sono stati realizzati più di 1700 sacchetti pieni di tappi di plastica, che serviranno per realizzare l’opera di Maria Cristina Finucci e del #GarbagePatchState sull’isola di #Mothia. Ricordiamo che l’inaugurazione dell’installazione artistica è stata spostata al 24 settembre 2016 sull’isola di Mothia (Trapani).
Alcuni dati preliminari suggeriscono che all’Università di Palermo siano stati raccolti, in appena un mese, tramite i 68 scatoli distribuiti in tutto il campus, quasi 500.000 tappi dei circa 2 milioni necessari per la realizzazione dell’opera, tutto questo grazie alla collaborazione degli studenti, delle associazioni e tramite il prezioso aiuto di Libera Palermo Contro le Mafie.