L’anossia del Mar Nero

Black sea 1

Il Mar Nero è considerato un bacino anossico infatti presenta uno strato profondo contenente zolfo e privo di ossigeno al di sotto di quello superficiale ossigenato. Questa situazione si è realizzata nel tempo a causa della elevata stratificazione dovuta alla maggiore densità dell’acqua salata che entra dallo stretto del Bosforo e si mescola con gli strati superficiali e intermedi di acqua fredda di origine invernale dello stesso bacino. La struttura fisica e chimica del Mar Nero è determinata dal bilancio idrogeologico della regione in cui è situato. Lo stretto del Bosforo rappresenta l’unica via di comunicazione con il Mar Mediterraneo e garantisce anche l’unico apporto di acqua salata, mentre numerosi fiumi europei come il Danubio e il Dnieper contribuiscono a mantenere bassi i livelli di salinità negli strati superficiali del bacino, con valori che oscillano tra 18 e 18.5 ‰ . Solitamente l’evaporazione supera le precipitazioni e i sedimenti anossici del fondo contengono elevate concentrazioni di zolfo. Come confine tra la superficie superiore ossigenata e quella anossica profonda esiste una zona di transizione definita “subossica” dove le concentrazioni sia di O2 che di H2S sono estremamente basse e sono assenti gradienti di densità apprezzabili. Questa fascia è molto importante nell’ambito dei cicli biogeochimici del bacino e si è rilevato che il suo spessore è variato molte volte nel corso dei decenni.

Black sea map

La variabilità delle caratteristiche della zona subossica dipende principalmente da variazioni climatiche ed inoltre la sua localizzazione è strettamente legata all’equilibrio esistente tra la quantità di ossigeno immesso nelle acque attraverso la ventilazione del termoclino ed il suo consumo tramite l’ossidazione della materia organica. Per gli studiosi del campo il Mar Nero costituisce a causa delle sue peculiarità un sito ideale per condurre ricerche sugli effetti dei cambiamenti climatici sugli oceani. In effetti questo bacino è caratterizzato dalla presenza di vortici, spirali, circolazione profonda e ventilazione superficiale del termoclino proprio come nell’idrodinamismo oceanico. Le principali circolazioni all’interno del Mar Nero coinvolgono due vortici ciclonici che definiscono le parti ad est ed ovest del bacino. Le parti più profonde del bacino presentano valori di salinità, densità e temperatura omogenei a partire dai 1700 metri fino ad arrivare al fondo. La marcata stratificazione all’interno della colonna di acqua comporta che questi strati di fondo non vengano ricambiati abbastanza velocemente quindi l’ossidazione della materia organica consuma tutto l’ossigeno a disposizione. In condizioni di anossia si sviluppa una comunità di microrganismi che utilizzano lo zolfo e il metano come principale fonte di cibo.

Chiara Scamardella.    

Fonte articolo:

www.ocean.washington.edu/people/…/BlackSeaOverview.pdf