L’Università di Palermo promuove il progetto Wasteland, frutto dell’impegno, della costanza e dell’intraprendenza di Maria Cristina Finucci, lucchese, architetto ed artista, che si propone di coinvolgere istituzioni pubbliche, imprese private e realtà sociali al fine di sensibilizzare il mondo sul tema delle Garbage Patch, ossia le enormi isole di plastica che galleggiano negli oceani di tutto il mondo, tramite il potere evocativo dell’arte. Il NOAA, l’agenzia ambientale governativa americana, ha stimato come queste isole, formate da spazzatura e composte al 90% da materiali plastici, occupino una superficie totale pari a circa 16 milioni di km2. La plastica negli oceani va incontro a processi chimici, e tende a frammentarsi fino a raggiungere dimensioni microscopiche, venendo spesso scambiata per cibo dai pesci e così fluisce attraverso le reti alimentari. Maria Cristina Finucci l’11 aprile del 2013 a Parigi, nella sede dell’Unesco, ha ufficializzato il Garbage Patch State, una vera e propria nazione comprendente queste isole, dotata di simboli tangibili, come una propria bandiera, una costituzione, delle leggi e delle ambasciate (http://
L’Università di Palermo in particolare ha attivato un profondo coinvolgimento degli studenti delle scuole, universitari e delle associazioni, e ha organizzato un incontro il giorno 11 Aprile in Aula Capitò (Ed. 7, Scuola Politecnica), aperto a tutta la cittadinanza, alla presenza del Rettore Prof. Fabrizio Micari, dell’artista M. Cristina Finucci e di personalità accademiche e politiche per promuovere l’iniziativa e lanciare la grande raccolta tappi all’interno dell’Ateneo di Palermo, presso le scuole ed altre strutture cittadine e che saranno infine destinati ad iniziative di beneficenza.