Progetto di monitoraggio Italo-Tunisino dei cetacei nel canale di Sicilia.

Riportiamo il comunicato stampa, pervenuto alla nostra redazione, sugli sviluppi del progetto di monitoraggio Italo-Tunisino dei cetacei nel canale di Sicilia.

Comunicato Stampa 8/08/2014

Il Canale di Sicilia, tratto del mar Mediterraneo compreso tra Trapani (Sicilia) e la Tunisia, e abitualmente popolato da diverse specie di mammiferi marini soggette a protezione quali: Stenelle striate, tursiopi e delfini comuni. Tra l’Italia e la Tunisia è stato sviluppato un progetto di ricerca con lo scopo di monitorare queste popolazioni facendo uso come piattaforme di osservazione i traghetti di linea. Quindi una ricerca ad impatto zero, attraverso avvistamenti con binocoli, contando gli esemplari e procedendo ad una prima identificazione della specie avvistata. Questo programma di monitoraggio dei cetacei nel Canale di Sicilia, è patrocinato dall’associazione Ketos, realizzato in collaborazione con ACCOBAMS (Accordo Internazionale per la conservazione dei cetacei nel Mar Mediterraneo) ed un gruppo di enti di ricerca Italiani e Tunisini.

Stenella striata (Stenella coeruleoalba, Meyen 1833)

Tursiope (Tursiops truncatus, Montagu, 1821)

Gli scopi di tale progetto sono molteplici, infatti oltre a fornire le indicazioni sulla presenza dei cetacei, vi è anche quello di verificare i modelli di migrazione della balenottera mediterranea. Al fine di poter garantire un monitoraggio annuale, anche in aree difficilmente raggiungibili dai normali mezzi di ricerca nautici e per ottimizzare i costi, i gruppi di ricerca, con la collaborazione della Grimaldi Lines, ricorre all’utilizzo dei traghetti di linea come base di osservazione adottando uno specifico protocollo standard elaborato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Inoltre Il progetto prevede anche il monitoraggio sperimentale delle plastiche galleggianti al largo delle Isole Egadi e nel Canale di Sicilia. Le plastiche galleggianti, infatti, possono creare gravi danni sia perché direttamente ingerite da tartarughe ed alcuni cetacei sia perché, a seguito della loro frammentazione, possono entrare nella catena alimentare marina.
Le attività di monitoraggio, partite a gennaio 2014, continueranno fino a dicembre. Solo allora sarà possibile conoscere il report ufficiale dei dati raccolti ma dalle rilevazioni emerse finora si può già affermare che stenelle e tursiopi si siano ben ambientati nel “mare nostrum” nonostante il cospicuo traffico di grandi imbarcazioni, prova ne è la diminuzione del numero di esemplari spiaggiati.
“Il progetto – conclude Mario Tringali (responsabile scientifico dell’associazione Ketos)- oltre a riguardare la formazione e la condivisione dei dati raccolti con i ricercatori tunisini, è anche una dimostrazione di come la conservazione dell’ambiente marino possa avvicinare e far collaborare popoli di diverse sponde del mar Mediterraneo”.

Il progetto è visionabile su: http://itucre.blogspot.it/

La redazione ABCTerra

Altra citazione:
http://ansamed.it/ansamed/it/notizie/rubriche/ambiente/2014/08/08/italia-tunisia-monitoraggio-cetacei-nel-canale-di-sicilia_057511e0-45a4-49f0-a263-aec6b00b633f.html

Foto:
www.delfinimetropolitani.it
www.arcadiaclub.org