Presentazione dell’opera: Paludi e squame: rettili e anfibi d’Italia” (in esclusiva)

COPERTINA-DEFINITIVA

NUOVO LIBRO “PALUDI E SQUAME: rettili e anfibi d’Italia”
Autori: M.Colombo & M. Di Nicola
Caratteristiche: 28×28 cm, copertina rigida, 112 pagine
Costo: 25 euro (spese di spedizione escluse)
Per visualizzare un’anteprima online e ordinare consultare il sito:http://paludiesquame.wix.com/paludiesquame

Edito da Archivio Fotografico Italiano, realizzato con il contributo del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rile-Tenore-Olona e patrocinato dalla Societas Herpetologica Italica (SHI), questo libro nasce dalla passione per i rettili e gli anfibi e dal desiderio di far conoscere bellezza, importanza e varietà delle specie italiane, nonchè la necessità di proteggerle.

Si tratta del primo libro di questo genere in Italia e mostra rane, rospi, tritoni, salamandre, testuggini, lucertole e serpenti nei loro ambienti naturali, in scatti ottenuti nel corso di molti anni di ricerche da parte degli autori.

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NEW HERP BOOK “PALUDI E SQUAME: rettili e anfibi d’Italia”
Authors: M.Colombo & M. Di Nicola
Product details: 28×28 cm, hardcover, 112 pages
Price: 25 euro (shipping costs excluded)
You can preview and order it at: http://paludiesquame.wix.com/paludiesquame

Published by the Italian Photographic Archive, this book comes from a great love for Italian herps, and from the wish of making them known to the public in all their beauty and fascination, and last but not least their need of protection. This is the first strictly photographic book about Italian frogs, toads, newts, salamanders, turtles, lizards and snakes in their natural environments, through shots obtained over many years by the authors. This work has been published with the sponsorship of Rile-Tenore-Olona Local Park (Lombardy) and the patronage of Societas Herpetologica Italica (SHI). The book is in Italian but don’t be afraid, there are much more photographs than texts!

 

Prefazione degli autori

Questo libro è un atto d’amore. Un amore non convenzionale, fatto di ore ed ore passate sotto sole e pioggia, sdraiati nel fango e sulle rocce, al fine di ritrarre animali che sono temuti e poco considerati dai più in quanto “fauna minore”, “ripugnanti” e “pericolosi”.

La disinformazione in campo naturalistico del nostro Paese ci costringe ogni giorno ad assistere ad episodi, riportati puntualmente sui quotidiani e sul web, di uccisioni ingiustificate ai danni di anfibi, rettili e non solo. Qualunque essere strisci pare destinato alla decapitazione; qualunque rospo attraversi una strada sembra condannato a finire sotto gli pneumatici dei veicoli; qualunque lembo di zona umida superstite finisce per essere soggetto ad inquinamento e stravolgimento; qualunque habitat viene invaso da specie introdotte dall’uomo.

Per non parlare poi di falsi miti e leggende che attanagliano come una morsa troppo stretta la reputazione di rettili e anfibi: dalle vipere sganciate con fantomatici elicotteri sulle nostre montagne a quelle che avvelenano i fiumi abbeverandosi, passando per le proprietà ignifughe delle salamandre.

Nella realtà questi affascinanti e timidi animali meritano ben altra considerazione. In primo luogo per il loro valore all’interno degli ecosistemi, e in secondo luogo per il loro semplice ed intrinseco valore di esistenza: la loro bellezza, varietà e, nella fattispecie, fotogenicità, dovrebbero farli ammirare con occhi diversi anche da parte di semplici escursionisti e persone “non addette ai lavori”.

L’Italia vanta un patrimonio erpetologico (dal greco herpethòn, vocabolo che rimanda allo strisciare) non indifferente: oltre quaranta specie di anfibi e cinquanta di rettili popolano i vari ambienti, dalle acque del Mediterraneo alle vette alpine. In molti casi si tratta di entità endemiche del nostro territorio e che non si possono quindi trovare in nessun’altra parte del mondo: tra i più eclatanti è possibile citare la salamandrina (unico genere di vertebrati esclusivo d’Italia), raffigurata non a caso sulla copertina di questo lavoro, nonché la vipera del Meridione, il tritone sardo (euprotto), la lucertola delle Eolie e molti altri ancora.

Scopo di queste pagine è accompagnare l’osservatore in un viaggio nell’affascinante mondo di squame, spire, carapaci, girini, ovature e paludi. Non si tratta dunque di una guida all’identificazione né di un compendio di biologia: la scelta delle specie inserite è stata esclusivo appannaggio dei nostri gusti personali, favorendo l’aspetto estetico a discapito di quello puramente documentativo.

La fotografia naturalistica, che ha conosciuto un notevole incremento nell’ultimo decennio grazie all’avvento delle nuove tecnologie, dovrebbe ricoprire un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito della divulgazione, della sensibilizzazione e, di conseguenza, anche della conservazione: la nostra speranza e convinzione è che mostrando gli occhi di un rospo o la trama delle squame di un ramarro sia possibile far conoscere e apprezzare meglio questi animali.

Gli scatti di quest’opera sono stati realizzati nel rispetto dell’incolumità dei soggetti, tutti incontrati in ambienti naturali nel corso di parecchi anni, in Italia o poco oltre il confine; a chi spesso ci chiede come sia possibile trovare così tanti individui, rispondiamo che nostro malgrado non mancano le uscite a vuoto con il caldo afoso o la pioggia battente, e che ogni luogo ha caratteristiche differenti che influenzano in maniera preponderante il comportamento, la stagionalità e la reperibilità nelle singole popolazioni. Leggere centinaia di articoli scientifici, libri, manuali e passare molte ore sul campo sono gli ingredienti per dei buoni risultati: al contrario di quanto spesso ritengano i fotografi, è fondamentale infatti conoscere a fondo i soggetti con cui si avrà a che fare.

Uno dei primi passi da intraprendere è capire l’importanza del non rivelare esattamente, specialmente sul web, i luoghi in cui si osservano specie minacciate, al fine di evitare prelievi a scopo di collezionismo, nonché situazioni sensibili (ad esempio siti di riproduzione) per ridurre il disturbo arrecabile.

Conoscere per fotografare, fotografare per conservare: un intento a cui non si dovrebbe mai venire meno.

Gli autori

Podarcis tiliguerta

Vipera aspis atra var. concolor

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