Pesci: stress riproduttivo e specie a rischio

L’inquinamento con i suoi ben noti effetti negativi ha danneggiato gli ecosistemi marini di tutto il globo e la stessa sopravvivenza dei pesci che popolano oceani e mari è stata messa a rischio. A questo bisogna aggiungere anche un aspetto insidioso e quasi inaspettato: quello che riguarda la riproduzione sotto stress di questi organismi. Ogni specie vivente per potersi garantire una discendenza ha la necessità di riprodursi, dunque il fenomeno della riproduzione sia che avvenga in modo asessuato oppure sessuato è fondamentale per la continuazione della vita sul nostro pianeta. Lo stress inteso come l’insieme di quelle condizioni negative che mettono in crisi il normale svolgimento della vita di tutte le specie viventi ha assunto ormai un ruolo chiave nell’influenzare pesantemente le funzioni vitali e specialmente la riproduzione. Secondo Selye il termine: “stress” indica la risposta del corpo di un organismo agli agenti esterni. In particolare è ormai chiaro che lo stress è più precisamente la risposta fisiologica alla domanda imposta da un agente stressante.

Per quanto riguarda la riproduzione nei pesci quali possono essere gli agenti perturbatori? Dal momento che ogni specie ittica ha il suo definito range di condizioni ottimali per riprodursi appare evidente che tante, forse troppe possono essere le cause che contribuiscono ad alterare questa delicata fase della loro vita. Spingendoci a livello molecolare è noto da tempo che all’interno degli organismi la risposta non-specifica agli stress coinvolge una cascata ormonale che provoca cambiamenti sia interni che esterni. In pratica questa “cascata fisiologica di proteine” è programmata per fronteggiare eventi drastici come la morte e cerca di ristabilire l’equilibrio omeostatico alterato dallo stress. Nei pesci questo evento a difesa dell’organismo inizia attraverso la percezione del fattore di stress, continua poi con la comunicazione a tutto il corpo della presenza dell’agente perturbante, tramite il sistema nervoso centrale per via neuronale ed ormonale. Subito dopo queste due fasi iniziali, iniziano ad essere prodotte sia le catecolammine e gli ormoni dell’asse ipotalamo-ghiandola pituitaria-rene. L’aumento della concentrazione di queste molecole nel sangue conduce successivamente all’attivazione di risposte secondarie riguardanti gli organi principali. A loro volta queste variazioni macroscopiche a livello di organi producono sensibili trasformazioni come: cambiamenti dello stato osmotico, dello sviluppo, della capacità di difesa tramite gli anticorpi e dell’apprendimento sensoriale. Inoltre avvengono spostamenti delle riserve energetiche, nuove biosintesi ed utilizzo più efficiente delle risorse a disposizione. Purtroppo uno di questi meccanismi coinvolge anche la riproduzione e la blocca proprio nei casi in cui le condizioni ambientali non sono favorevoli allo sviluppo di nuovi nati. La natura sceglie sempre il meglio per se stessa e forse la specie umana dovrebbe imitarla …

Chiara Scamardella

Fonte articolo:

citeseerx.ist.psu.edu/…/download?doi=10…pdf