Nudibranchi: le colorate lumache marine

nudibrancoNell’ambiente marino esiste una vasta e multiforme varietà di organismi sia vegetali che animali evtra questi non passano di certo inosservati i nudibranchi. Questi molluschi dalle piccole dimensionivsono caratterizzati dal possedere livree dai colori sgargianti che per la loro bellezza attirano molto i fotografi subacquei. Si pensa che le loro colorazioni dipendano dalla profondità a cui vivono: quelli che abitano nelle acque superficiali mostrano livree dai colori più vivaci e variopinte rispetto a quelli che si trovano a maggiore profondità con livree monocolori e meno appariscenti. I nudibranchi sono organismi marini poco studiati e data la grande biodiversità della loro famiglia spesso continuano ad essere individuate nuove specie. Essi vivono generalmente sul fondo marino fino alla profondità di 5000 metri, il loro corpo è suddiviso in capo, piede e sacco dei visceri, appartengono alla sottoclasse degli opistobranchi, molluschi gasteropodi quasi del tutto sprovvisti di conchiglia e dotati di branchie esposte posizionate nella parte posteriore del corpo. Alcune specie non possiedono branchie ben sviluppate ma al loro posto hanno delle appendici allungate che ricoprono il dorso e servono ad aumentare la superficie di tessuto specializzata nell’assorbimento di ossigeno dall’acqua. Questi organismi hanno occhi primitivi in grado di distinguere soltanto i cambiamenti di luminosità e recettori olfattivi localizzati all’interno dei rinofori, lenudibranco2 cosiddette corna che grazie alla varietà di forme e alle differenze morfologiche rappresentano un valido strumento per l’identificazione e la classificazione di questi organismi. I rinofori ospitano anche delle particolari ciglia che vengono utilizzate dai nudibranchi per percepire vibrazioni e cambiamenti di pressione nell’acqua. Sul loro capo e sulla bocca sono inoltre presenti tentacoli che li aiutano ad orientasi nell’ambiente marino. Per la locomozione questi molluschi utilizzano dei muscoli che permettono loro procedere strisciando con l’aiuto di secrezioni mucose molto adesive. Di solito si nutrono di tessuti animali appartenenti a poriferi, idrozoi, briozoi, tunicati, coralli, gorgonie, meduse, anemoni, pennatule e cerianti. Sono ermafroditi ma non possono auto fecondarsi e per questo sono obbligati a ricercare un partner con cui accoppiarsi. Le uova fecondate vengono deposte in cordoni mucillaginosi ancoratinudibranco3 al substrato, alla loro schiusa fuoriesce una larva detta “veliger” che grazie a delle espansioni del corpo provviste di ciglia viene trasportata dalla corrente sottoforma di plancton. Ad un certo punto la larva dei nudibranchi cade sul fondo del mare e si trasforma in individuo adulto. Uno degli aspetti più affascinanti dei nudibranchi è senz’altro quello che riguarda le loro strategie difensive: molte specie riescono ad utilizzare le tossine degli organismi di cui si sono cibati diventando a loro volta inappetibili per eventuali predatori. E’ questo il caso della specie Hexabranchus sanguineus che vive nelle acque delle barriere coralline indo-pacifiche e che utilizza come arma di difesa la tossina della spugna della specie Halichondria di cui si nutre. La tossina che è un macrolide dopo essere stata modificata chimicamente successivamente alla digestione tende a concentrarsi nella zona dorsale del mantello dei nudibranchi che rappresenta la parte del corpo più vulnerabile. Le colorazioni accese che assumono questi molluschi servono proprio da monito per segnalare la loro elevata tossicità. Grazie a questo adattamento a scopo di difesa questi molluschi hanno pochissimi organismi in grado di cacciarli. Alcuni nudibranchi che si nutrono di microalghe ne trattengono i cloroplasti nell’organismo con lo scopo preciso di realizzare la fotosintesi, altri applicano tattiche di mimetismo davvero incredibili ed efficaci.

Chiara Scamardella.

Fonti:

  • Federico Betti, recensione del libro: “Il regno dei nudibranchi”, 2011.
  • Stefani Busatta, Animali e animali.
  • Joseph R. Pawlik et al., “Defensive chemicals of the Spanish dancer nudibranch Hexabranchus sanguineus and its egg ribbons: macrolides derived from a sponge diet”, 1988.