Le meraviglie del polpo

Il mare nasconde innumerevoli segreti che non siamo neanche capaci di immaginare. Tra le creature che lo popolano il polpo presenta alcune particolarità che lasciano a bocca aperta. Indubbiamente, questo animale ci ricorda  nell’aspetto quello delle mitiche creature marine partorite dalla fantasia di certi scrittori di fantascienza … La specie più conosciuta è Octopus vulgaris con la sua testa globosa, gli occhi sporgenti e gli otto tentacoli uniti da una sottile membrana. Caratteristica importante del polpo è la capacità di mimetizzarsi, principalmente  a scopo difensivo e di predazione. Grazie ai pigmenti colorati presenti nei cromatofori, cellule disposte a strati nell’epidermide, questo invertebrato marino riesce sia a confondersi con il fondale roccioso, che a manifestare le proprie emozioni! Quando è spaventato diventa bianco, mentre quando assume una colorazione rossastra è aggressivo oppure è nel periodo di corteggiamento. Il polpo possiede un cervello, che è il più grande fra quelli degli invertebrati, ma la sua capacità di pensare risiede principalmente nei tentacoli.

In ognuno di essi infatti sono presenti delle ventose dotate di gangli provvisti di migliaia di neuroni. Assieme alle seppie e ai calamari questi animali marini rappresentano senza dubbio un esperimento indipendente, fatto dalla natura nel progresso evolutivo di sistemi nervosi più grandi e complessi. Nel 2009, in Indonesia un gruppo di ricercatori  (Finn et al.) è rimasto sorpreso nello scoprire che i polpi sono in grado di manipolare conchiglie vuote di altri organismi marini, componendole e ricomponendole, con l’intento di costruire dei rifugi. In effetti, questo tipo di attività è piuttosto rara in invertebrati  loro affini, che sono in grado solo di trasportare i gusci delle conchiglie. Osservando il comportamento di questi animali è stato possibile mettere in evidenza le loro complesse capacità cognitive. Ricerche condotte nel 2010 (Anderson et al.) e nel 2011 (Tricarico et al.) hanno confermato la capacità da parte dei polpi di riconoscere individui della loro stessa specie e perfino esseri umani. Inutile dire, che questo tipo di scoperte ha aperto un filone di studio molto stimolante in merito a queste creature marine. Modelli che hanno provveduto a comparare il sistema nervoso dei polpi con quello umano hanno rivelato particolari affascinanti della biologia di questi organismi. L’architettura del sistema nervoso dei cefalopodi è molto diversa dalla nostra, essendo di tipo decentralizzato. Questo suggerisce che i meccanismi psicologici che determinano il loro comportamento non siano assimilabili a quelli della specie umana. Nel polpo ad esempio sembra che per alcune attività, i tentacoli siano completamente indipendenti dal cervello centrale. E’ proprio questa caratteristica che ha ispirato nel 1991 Rodney Brooks, studioso di robotica al Massachusetts Institute of Technology a progettare robot di nuova concezione. Più recentemente, nel 2008 un gruppo di ricercatori italiani guidati da Cecilia Laschi ha pensato di costruire un robot dal corpo non rigido, come quello dei polpi adattabile all’ambiente con cui viene in contatto  in modo che possa essere in grado di trasmettere meglio il flusso di informazioni. E’ proprio vero, che la natura non finisce mai di stupirci …

Fonte: Cephalopods and the Evolution of the Mind di Peter Godfrey-Smith, 2013.

Chiara Scamardella.

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