La piccola fauna siciliana è un tesoro da salvaguardare

L’Osmoderma cristinae è coleottero scoperto nel 1994 dal dott.Ignazio Sparacio (medico-naturalista) palermitano e inserito all’interno della lista rossa, sia italiana che europea, fra le specie minacciate di estinzione. <<L’Osmoderma cristinae, che deve il suo nome alla moglie di Sparacio,  è un coleottero endemico della Sicilia settentrionale>> – spiega Calogero Muscarella, entomologo della Cooperativa Silene.

Osmoderma cristinae

Osmoderma cristinae

Questo coleottero che si va ad aggiungere nelle Liste rosse dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN). fra le specie classificate come “Endangered”, ovvero in concreto pericolo di estinzione è un eccellente bioindicatore legato esclusivamente agli alberi secolari delle porzioni forestali più integre della Sicilia, proteggerlo equivale a proteggere questi ambienti naturali che, teniamolo sempre a mente, sono fra i più importanti d’Europa dal punto di vista naturalistico e sono un potente ancorchè sottovalutato attrattore turistico. Al momento, in difesa del coleottero, l’Unione Europea ha avviato il progetto Life  “Monitoring of insects with public participation” (MIPP) il cui obbiettivo è quello di approfondire le conoscenze su questa e altre specie presenti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat basandosi anche sulle segnalazioni fornite dai semplici appassionati. Fra i coleotteri minacciati uno dei più interessanti è la Rosalia alpina, anch’esso presente in direttiva “Habitat” e fra le specie inserite nel progetto Life.

Rosalia alpina

Rosalia alpina

E’ considerato, e a ragione, uno degli insetti più belli d’Europa, si tratta di una specie medie-grandi dimensioni (15-38 mm), caratterizzata da una vistosa livrea di colore grigio-blu o blu chiaro vellutato con chiazze nere talvolta orlate di bianco. Le antenne sono molto lunghe e nei maschi quasi due volte più lunghe del corpo. E’ presente in gran parte d’Europa e Asia minore ma quasi ovunque molto raro. Vive infatti esclusivamente nelle faggete secolari d’alta quota. In Sicilia si può incontrare, con molta fortuna, nel mese di luglio, nelle ore più calde della giornata, sui tronchi di faggi morti intenta a prendere il sole. Probabilmente è arrivata da noi in seguito all’ultima glaciazione quando il clima della nostra isola era molto più freddo di quello attuale. Evento, quest’ultimo, che ha determinato la presenza in Sicilia di cosiddetti “relitti glaciali” ovvero di specie giunte da noi dall’estremo nord durante l’ultimo milione di anni e rimaste intrappolate sulle vette più alte dell’isola fino ai nostri giorni. Fra queste merita almeno una citazione la meravigliosa Parnassius apollo siciliae, una delle più vistose farfalle siciliane, inserita nel Life e confinata nei prati d’alta quota di Madonie e Nebrodi. Sono tantissimi comunque gli insetti siciliani endemici e considerati a rischio di estinzione. Nella recente lista rossa della fauna saproxilica europea emerge, ad esempio, un dato davvero interessante: delle 436 specie citate almeno 112 sono presenti sulla nostra isola. Si verifica quindi, che la Sicilia, con soltanto lo 0,24% del territorio europeo, ospita circa il 25% dei coleotteri saproxilofagi minacciati. Un dato che quindi fa riflettere ulteriormente sull’importanza della fauna siciliana e del suo stato di conservazione.

Sito web della Coop Silene: http://www.silenecoop.org/