La foca monaca dei caraibi

La foca monaca dei caraibi (Monachus tropicalis Gray, 1850) era un mammifero pinnipede nativo del Mar dei Caraibi, scoperto nel 1494 da Cristoforo Colombo, e adesso considerato estinto a causa di una sconsiderata caccia per l’olio e le pelli. I principali predatori della foca erano gli squali e l’uomo. L’ultimo avvistamento confermato è stato nel 1952 a Seranilla Bank, un gruppo di piccole isole coralline a metà strada tra la Giamaica e Honduras. La specie è stata ufficialmente dichiarata estinta dopo una campagna di ricerca, durata cinque anni, condotta dal National Oceanic and Atmospheric Administration e dal National Marine Fisheries Service. La foca monaca dei Caraibi è strettamente imparentata con la foca monaca hawaiiana (Monachus schauinslandi) e con la foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus) entrambe in serio pericolo di estinzione. Sono stati stimati in natura circa 600 esemplari di foca monaca del Mediterraneo  e 1.100 della foca monaca hawaiiana. Come le altre specie di foche presentava un corpo allungato, irregolarmente cilindrico, rivestito da uno spesso strato adiposo, e ricoperto da un fitto pelo corto, vellutato, impermeabile all’acqua, su cui spesso crescevano alcune piccole alghe verdi come nella foca delle Hawaii. Poteva raggiungere una lunghezza di 240 cm e raggiungere i 270 kg di peso; i maschi erano probabilmente più grandi delle femmine, che somigliavano in quanto a taglia alle foche del Mediterraneo. La pelliccia era di colore marrone o grigio scuro, più chiara sul ventre. Gli arti anteriori erano trasformati in pinne mentre quelli posteriori costituivano un’unica pinna posteriore. Viveva in grandi gruppi di 20-40 esemplari, fino a un massimo di 100. Si hanno scarse informazioni sulla riproduzione e sulla longevità della specie, mentre si conosce per certo che la dieta era basata quasi esclusivamente su pesci e crostacei. La mancanza di paura nei confronti dell’uomo e la sua natura curiosa e mansueta hanno contribuito probabilmente alla sua scomparsa.

Antonio Giacoletti

Fonte: IUCN

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2 pensieri su “La foca monaca dei caraibi

  1. Alcuni sostengono che sia potuta sopravvivere almeno fino agli anni ’60 e ’70 del XX secolo

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