Intervista alla dott.ssa Rossella Baldacconi

Vive a Taranto ed é laureata in Scienze Ambientali, indirizzo marino. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca all’Universitá di Bari, continuando la propria carriera come ricercatrice. Durante gli studi naturalistici, animata dalla grande passione per il mare, ha imparato a riconoscere, fotografare e descrivere gli animali marini, in modo particolare le spugne. È autrice di varie pubblicazioni scientifiche e divulgative pubblicate su riviste nazionali e internazionali (Marine Ecology, Marine Biology, Biologia Marina Mediterranea, SubAqva). É autrice con Egidio Trainito dei testi “Spugne del Mediterraneo” e “Coralli del Mediterraneo“, il Castello Editore.

Da cosa è scaturito il suo amore per il mare?

Non è scaturito, sono nata così. Fin da quando avevo pochi mesi di vita preferivo stare nel mare e non sulla terra. È naturale amare e difendere la propria casa.

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Come mai si è interessata allo studio delle spugne?

Amo particolarmente tutti gli invertebrati sessili per la varietà infinita delle loro forme e dei loro colori. E le spugne in questo sono insuperabili.

Ci descriva in breve, cos’è il Mar Piccolo.

Il Mar Piccolo è un posto unico al mondo, inquinato come pochi e allo stesso tempo caratterizzato da una biodiversità meravigliosa di specie endemiche, rare, aliene, protette.

Cosa si potrebbe fare per preservare questo piccolo grande Paradiso che è il Mar Piccolo?

Una riserva integrale in cui nessun essere umano dovrebbe entrare. L’atto d’amore più grande sarebbe proprio questo, mettersi da parte. E l’unica cosa utile che andrebbe fatta ovvero bloccare ogni forma di inquinamento, non si realizzerà perché a quanto pare gli interessi economici valgono ancora di più dell’ambiente.

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C’è una specie marina che le è particolarmente cara?

Sì, sono almeno due, entrambe le specie di Ippocampo mediteranno. Da quando ho la fortuna di ammirarli nel Mar Piccolo, mi sono molto affezionata a loro, sono pesciolini delicati e del tutto indifesi. Il pensiero che vengano ancora raccolti per rinchiuderli in acquari o per essiccarli e venderli come souvenir, mi fa stare male.

Qual è la sua opinione sulla divulgazione scientifica attraverso i social network?

La divulgazione è sempre utile, in qualsiasi modo venga fatta, ma è necessario sempre accertarsi che la fonte sia seria e credibile.

Ha un buon libro da consigliare a chi vuole avvicinarsi alla conoscenza dell’ambiente marino?

Qualsiasi libro in cui ci siano tante foto subacquee. Le immagini sono molto importanti, soprattutto per chi sott’acqua non c’è mai stato.

Cosa ne pensa delle tanto discusse “specie aliene” e dei sempre maggiori allarmismi nei confronti dei cambiamenti climatici in atto?

Penso che gli allarmismi siano fondati sia per gli alieni invasivi sia per i cambiamenti climatici. Gli habitat del Mediterraneo si stanno trasformando rapidamente, stanno perdendo purtroppo la loro unicità. Sono presenti sempre più specie termofile, sempre più organismi tropicali o subtropicali. E le temperature estreme raggiunte l’estate scorsa hanno provocato catastrofiche morie. Ma invece di correre ai ripari e cercare di limitare il consumo di fonti fossili, l’Italia sta favorendo i petrolieri in tutti i modi. Per tale motivo è fondamentale votare SI al referendum notriv che si terrà il prossimo 17 aprile.

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Abbiamo visto alcuni suoi bei scatti, ha mai pensato di raccoglierli in un libro fotografico?

Un libro fotografico no, le mie foto non sono eccezionali, l’ho sempre detto, sono scattate con una semplice compatta. Ma scriverei volentieri un libro sulla biodiversità del Mar Piccolo, un testo che possa mettere in luce tutte le innumerevoli particolarità di questo piccolo mare.

Che consiglio darebbe ai giovani che intendono avvicinarsi alle discipline scientifiche e naturali?

Consiglio di chiedersi se si è davvero “innamorati” di tali discipline. Senza una vera passione, lo studio di determinati argomenti diventa insopportabile, non è costruttivo né per sé stessi né per gli altri.