Il Tonno…siamo sicuri di conoscerlo?

Una recente indagine di Greenpeace, pubblicata a Marzo 2012 si è occupata di classificare le principali marche di tonno in scatola Italiane in base alla trasparenza delle etichette e alla sostenibilità dei metodi di pesca impiegati. Ebbene, nessuna delle marche indagate raggiungeva punteggi di sufficienza. Alcune marche, più di altre si sono impegnate ad applicare metodi di pesca sostenibili, Asdomar ad esempio è in cima alla classifica grazie all’introduzione nella filiera industriale del tonnetto striato (Katsuwonus pelamis) pescato a canna. Mareblù si classifica al secondo posto, annunciando entro il 2016 metodi di pesca 100% sostenibili. Altre realtà, quali l’azienda leader nel mercato Italiano Rio Mare e altre aziende meno famose, si sono impegnate meno, non offrendo od offendo prodotti solo in parte sostenibili. Potete leggere la classifica di Greenpeace cliccando qui. Ma sappiamo davvero cosa si nasconde dentro le scatolette acquistate? Beh, la risposta è ovviamente negativa, in quanto 10 delle 14 aziende analizzate da Greenpeace si impegneranno soltanto entro la fine del 2012 a riportare in etichetta il nome della specie e l’area di pesca di provenienza. In attesa che le aziende si adeguino alle normative di legge sull’etichettatura, ci chiediamo…ma conosciamo realmente il tonno? Bene, abbiamo stilato per voi questo articolo per illustrarvi le varie specie di tonno attualmente oggetto di pesca, con particolare attenzione alla loro qualità e provenienza.

 

ATLANTIC BLUEFIN TUNA/TONNO ROSSO (Thunnus thynnus, Linnaeus, 1758)

Presenta due sottospecie distinte, una nell’Oceano Atlantico e la seconda nell’Oceano Pacifico. Entrambe le sottospecie sono distribuite nell’emisfero settentrionale dei rispettivi oceani. E’ presente una terza popolazione a largo del Sud Africa. Presente in Mediterraneo. Corpo fusiforme a sezione circolare, il dorso blu scuro e la zona del ventre bianco argentata. La prima pinna dorsale è gialla o bluastra, la seconda pinna dorsale è rosso-bruna, la pinna anale e le pinnule caudali sono giallo-grigio. La testa è grande e gli occhi piuttosto piccoli. I giovanili tendono ad aggregarsi ad altre specie quali l’Alalunga, il Pinna Gialla, il Tonno Obeso, lo Skipjack e la ricciola (Seriola lalandi). Noto per il colore rosso delle sue carni, è il tonno per eccellenza per il sashimi dei giapponesi, tanto più apprezzato quanto di taglia grande e con maggior massa grassa. Occupa il primo posto della classifica delle specie pregiate. Può raggiungere dimensioni superiori ai tre metri e superare i 500 Kg di peso. La lenta crescita e riproduzione, abbinata al massiccio sfruttamento ne fanno una tra le specie a maggior a rischio estinzione. Catturato tradizionalmente in Mediterraneo tramite tonnare fisse, recentemente sostituite dalle tonnare mobili. La recente applicazione di tecnologie GPS, avvistamenti aerei e satellitari e la conoscenza delle rotte di migrazione minacciano la sua sopravvivenza. La specie è classificata come Minacciata nella Lista Rossa IUCN e rientra anche nella lista rossa di Greenpeace.

TAGLIA MASSIMA: 304 cm e 679 kg (Nuova Scozia, 1979). In Mediterraneo la taglia massima è di 350-400kg.

DISTRIBUZIONE:  Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico settentrionale, Oceano Pacifico settentrionale, Sud Africa.

 

TONNO ALALUNGA (Thunnus alalunga, Bonnaterre, 1788)

Diffuso in Mediterraneo e nelle acque calde di tutti gli oceani; sulle coste europee si incontra raramente più a nord delle coste Irlandesi. Nei mari italiani è comune, tranne in Adriatico, dove è stato segnalato raramente. Si trattiene quasi sempre in alto mare ed è raro sottocosta. Facilmente riconoscibile per le pinne pettorali che si allungano fino alla pinna anale, il dorso blu scuro e fianchi e il ventre grigio-blu. All’interno del proprio areale il Tonno Alalunga compie ampie migrazioni e sembra formare gruppi separati in diverse fasi del suo ciclo di vitale, spostandosi verso nord nella stagione calda, durante la quale si avvicina maggiormente alle coste. Possono formare banchi misti con il tonnetto striato (Katsuwonus pelamis), il tonno pinna gialla (Thunnus albacares) e il tonno rosso (Thunnus thynnus). Occupa il secondo posto nella classifica delle specie pregiate. La carne è bianco rosea e non rossa; da alcuni viene considerata migliore di quella del tonno rosso, perché più magra. A causa dell’eccessivo sfruttamento è a rischio estinzione e rientra nella lista rossa di Greenpeace.

TAGLIA MASSIMA: 127 cm e 40kg (Isole Canarie, 1977).

DISTRIBUZIONE: Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico, Oceano Pacifico,  Oceano Indiano.

 

TONNO ATLANTICO/BLACKFIN TUNA (Thunnus atlanticus, Lesson, 1831)

Diffuso nell’oceano Atlantico Occidentale, dal Massachussetts al Brasile, è il più piccolo tra le 8 specie più diffuse di tonno. Ha colorazione blu scura sul dorso, grigio argentea sui fianchi e sul ventre, ed è dotato di pinne scure. Specie a rapida crescita e con ciclo vitale più breve, preferisce acque calde.

TAGLIA MASSIMA: 100 cm e 21 kg.

DISTRIBUZIONE: Oceano Atlantico. Non presente in Mediterraneo.

 

TONNO ROSSO DEL SUD/SOUTHERN BLUEFIN TUNA (Thunnus maccoyii, Castelnau, 1872).

Diffuso in tutti gli oceani dell’emisfero meridionale, è molto simile al tonno rosso nell’aspetto. Specie grande, snella, veloce nuotatore con un lungo peduncolo caudale, e relativamente corte dorsali, pettorali e anale. Ha colorazione blu scura, quasi nera, sul dorso e bianco argentea sul ventre e sui fianchi, con alcune linee trasversali e macchie traslucide. La prima pinna dorsale è di colore grigio con sfumature gialle, la seconda dorsale è di colore rosso-bruno, e le pinnule caudali sono di colore giallo con un bordo più scuro. L’inizio della pesca industriale nel 1950, assieme al miglioramento di tecnologie GPS, tracciamento satellitare, ecoscandagli, e la conoscenza delle rotte di migrazione, ha portato allo sfruttamento del tonno rosso del sud in tutto il suo areale. La specie è  classificata come a Criticamente Minacciata nella Lista Rossa IUCN. Dal 2010 rientra anche nella lista rossa di Greenpeace.

TAGLIA MASSIMA: 245 cm e 260 kg.

DISTRIBUZIONE: Tutti gli oceani all’interno dell’emisfero meridionale. Non presente in Mediterraneo.

 

BIGEYE TUNA (Thunnus obesus, Lowe, 1839)

Specie cosmopolita, diffuso nell’Oceano Atlantico Centrale e Meridionale, nell’Oceano Pacifico e Indiano, non presente in Mediterraneo. Dalla colorazione blu scura del dorso e biancastra sui fianchi e sul ventre, si caratterizza per una banda bluastra iridescente che corre lungo i fianchi. Le sue carni grasse lo rendono ricercato come sostituto del tonno rosso nel mercato giapponese per il sashimi. A causa dell’eccessivo sfruttamento la specie è classificata come Vulnerabile nella Lista Rossa IUCN, e rientra nella lista rossa di Greenpeace.

TAGLIA MASSIMA: 236 cm e 193.7 kg (Capo Blanco, Perù, 1957).

DISTRIBUZIONE:  Oceano Atlantico centrale e meridionale, Oceano Pacifico, Oceano Indiano. Non presente in Mediterraneo.

 

PACIFIC BLUEFIN TUNA (Thunnus orientalis, Temminck & Schlegel, 1844)

Specie temperata, che si estende anche in acque tropicali, diffusa nell’Oceano Pacifico dall’Alaska, alla California, alle isole del Giappone e delle Filippine. Non presente in Mediterraneo. Specie di elevato valore commerciale, ampiamente sfruttata, di minore interesse protezionistico secondo la IUCN, visto le catture stabili degli ultimi 10 anni.

TAGLIA MASSIMA: 240 cm e 325 kg (Nuova Zelanda, 2007).

DISTRIBUZIONE: Oceano Pacifico, Oceano Indiano. Non presente in Mediterraneo.

 

TONNO PINNA GIALLA/YELLOWFIN TUNA (Thunnus albacares, Bonnaterre, 1810)

Diffuso in tutti i mari tropicali e subtropicali a eccezione del Mediterraneo, è una specie pelagica e come il tonno rosso ha un’elevata capacità natatoria, che lo rende in grado di compiere grandi migrazioni. Caratteristiche distintive di questa specie sono la seconda pinna dorsale e la pinna anale con lobo falcato molto più lungo rispetto al tonno rosso, e le pinnule caudali di color giallo acceso con bordo nero. È più piccolo del tonno rosso e non sembra superare i 2 m di lunghezza. Si cattura tramite le stesse tecniche impiegate per il tonno rosso. In seguito all’intenso sfruttamento degli stock di quest’ultima specie il tonno pinna gialla viene pescato sempre più, è infatti la seconda specie di tonno in termini di volumi di pesca, apprezzato per la carne dal colore rosato e il sapore delicato. Le sue popolazioni, comunque, sembrano in condizioni migliori di quelle del Thunnus thynnus. Occupa il penultimo posto nella classifica delle specie pregiate. A causa dell’eccessivo sfruttamento è a rischio estinzione e rientra nella lista rossa di Greenpeace.

TAGLIA MASSIMA: 208 cm e 176,4 kg (Messico, 1977).

DISTRIBUZIONE: Oceano Atlantico, Oceano Pacifico,  Oceano Indiano. Non presente in Mediterraneo.

 

SKIPJACK TUNA/TONNETTO STRIATO (Katsuwonus pelamis, Linnaeus, 1758).

Specie cosmopolita, diffusa in tutti i mari e gli oceani temperati e caldi, raro in Mediterraneo. Specie pelagica, che raramente si avvicina alle coste, nuota negli strati superficiali delle acque. Simile al tonnetto alletterato, da cui si distingue per la sagoma più panciuta, le corte pinne e per la colorazione, blu acciaio sul dorso e argentata sul ventre, percorso da 4/7 bande scure orizzontali. Specie a crescita rapida, ciclo vitale breve, ed elevata fecondità. Il tonnetto striato è il tonno più pescato al mondo e diffuso per il consumo in scatola. La carne, di colore rosato scuro, è di scadente qualità, ha una consistenza relativamente tenera e un sapore leggermente amarognolo, che lo rende il più economico, ma anche l’ultimo della classifica delle specie pregiate. Il tonnetto striato è conosciuto nella cucina giapponese come katsuo, viene di solito affumicato, essiccato e tagliato in finissime scagliette per fare il katsuobushi, il principale ingrediente del dashi (brodo di pesce). Specie commercialmente importante, ampiamente sfruttata, di minore interesse protezionistico secondo la IUCN.

TAGLIA MASSIMA: 108 cm e 20.5 kg (Messico, 1996).

DISTRIBUZIONE:  Mediterraneo, Oceano Atlantico, Oceano Pacifico, Oceano Indiano.

 

ATLANTIC LITTLE TUNA/BONITO/TONNETTO ALLETTERATO (Euthynnus alletteratus, Rafinesque, 1810)

Questa specie è diffusa nel Mar Mediterraneo, comune anche nelle acque costiere Italiane ad eccezione dell’Adriatico, e nell’Oceano Atlantico. È una specie pelagica e altamente migratoria, che frequenta acque aperte e costiere. Presenta le pinne dorsali contigue, un occhio piccolo, e può essere confuso anche con il giovane tonno rosso che però non ha i caratteristici disegni sul dorso, o con il tonnetto striato da cui è distinguibile per la diversa colorazione. La livrea è azzurro scuro sul dorso e bianco madreperlaceo sul ventre. Nel terzo posteriore del corpo, in posizione dorsale ci sono disegni scuri e 4-8 grossi punti neri sotto la pinna pettorale. Raggiunge 1 m di lunghezza e massimo 15 kg di peso. Specie relegata alla pesca artigianale, di minore interesse protezionistico secondo la IUCN.

TAGLIA MASSIMA: 100 cm e 16.32 kg (New Jersey, 2006).

DISTRIBUZIONE:  Mediterraneo, Oceano Atlantico.

 

Fonti: Greenpeace, FAO, IUCN.

Immagini: web.

Antonio Giacoletti.

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