Il paradosso: L’amore dell’uomo per la natura

Ho visto cose che sembrano normali per un mondo che ormai appare abituato ad un insana convivenza con l’asfalto fin sopra i denti. Le cose viste per le strade non sono di certo belle, ma in grado di causare dell’ottimo nervosismo. Parliamo dello strano paradosso che si crea tra l’uomo ed una natura ormai frammentata per  colpa della forte pressione antropica che, ogni giorno che passa va incrementandosi li dove si credeva che lo sviluppo abbia vita eterna. Di certo, gli ambienti perturbati dall’uomo, hanno di per se una resistenza all’influenza negativa delle pressioni esterne ed inoltre saranno  pure dotati di una certa resilienza, cioè la capacità di riarmonizzare il suo pseduo-equilibrio, poiché in natura non esiste un equilibrio, ma un apparente staticità dei fenomeni, ma  alla fine ogni cosa ha anche un limite. L’uomo “amante della natura” molte volte crede di fare dei buoni gesti, ma  si dimentica facilmente  di riflettere che le  azioni che  compie, non corrispondono mai alla buone azioni preposte, dalla serie: “ Predicare bene, ma razzolare male”. La definizione di “amante della natura” che si intende utilizzare, è del tutto ironica, poiché vi è da riconoscere che nel quotidiano c’è chi ogni giorno si batte realmente  per un mondo migliore; quindi  la definizione di “amante della natura” è utilizzata per prendere di mira quella gente che  crede di rispettare l’ambiente con tutte le sue creature, ma poi si imbarazza nel compiere le azioni  ad un punto tale da rendersi ridicola. Un esempio semplice da riportare, visto l’avvicinarsi della stagione estiva, è quello di alcuni amici fumatori e vacanzieri giornalieri, senza escludere comunque gli abitanti delle località balneari che terminate le loro attività ricreative sul litorale ed inoltre aver lodato più volte il mare con le  sue creature, gettano come se niente fosse i rifiuti sulla spiaggia. Il paradosso in questo esempio sta nel fatto che gli stessi fruitori del litorale, il prossimo anno quando si recheranno al mare, saranno i primi nel lamentarsi della sporcizia. Un detto dice: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso!” . La scorsa settimana ho assistito alla ciliegina sulla torta amara di nome “Verità “ che ci dovrebbe far riflettere seriamente su ciò che ogni giorno facciamo. Non esiste che alla fermata del bus una madre con il pargolo si avvicini tranquillamente ad un cumulo di rifiuti senza curarsi della salute di entrambi. La scena di cui ho assistito tutta la sequenza  non è una casualità, poichè ho avuto più volte l’occasione di osservare con raccapriccio come ormai ci siamo abituati nel vivere in sinergia con i rifiuti. I tentativi di migliorare le cose sono molti, ma finché  ogni persona nel suo piccolo non fa un qualcosa con criterio ,la situazione non potrà mai migliorare. Vedere una madre donare ad un figlio un gesto di affetto asciugandogli  il musetto , ma poi riprendersi il suo amore gettando il fazzoletto per terra fa male!

Paolo Balistreri

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