Il Mediterraneo secondo Francesco Turano

Galleria fotografica di Francesco Turano
Testo di Paolo Balistreri

Cypraea pyrum (Gmelin, 1791)

Cypraea pyrum (Gmelin, 1791). Questa Cypraea, detta anche Zonaria pyrum, come tutte le restanti specie è conosciuta comunemente come porcellana per via della lucentezza della sua conchiglia. Il mollusco si prende cura della sua “casa” con il mantello che ricopre quasi per intero tutta la sua superficie. La Zonaria pyrum, presenta una forma piriforme come la Cypraea luria lurida (Linneo, 1758) ,ma ha un colore arancione con macchie e bande marroni. Vive su fondali duri (roccia o artificiali) e fondali molli (sabbia o detrito).

Anthias anthias (Linneo, 1758)

Anthias anthias (Linneo, 1758). La “castagnola rossa” è molto più frequente ad una certa profondità, quindi di conseguenza è più rara in prossimità delle acque superficiali dove si può osservare in grotte o piccole asperità. Gli individui adulti presentano delle strie gialle ben evidenti sul capo. Si nutrono di piccoli pesci e crostacei e si riproducono in primavera.

Zeus faber Linnaeus, 1758

Zeus faber (Linneo, 1758). Questo animale viene comunemente chiamato “pesce San Pietro”, per via della storia secondo cui San Pietro, liberando il pesce dalle reti lasciò impresse due macchie nere sui fianchi (Macchie ocellari). E’ una specie tipicamente solitaria che si trova a profondità variabili in prossimità di fondali sabbiosi.

Cotylorhiza tuberculata (Macri, 1778

Cotylorhiza tuberculata (Macri, 1778). Questa medusa è molto comune nell’Adriatico. Tipicamente si incontrano diversi gruppi costituiti da esemplari di grandi dimensioni. Non è difficile osservare esemplari accompagnati da avannotti di Trachurus, Seriola o Boops che traggono protezione di questo “riparo gelatinoso”.

FT (71)

Macroramphosus scolopax (Linneo, 1758). Il pesce trombetta ha un corpo molto slanciato per via del suo muso lunghissimo con colorazione rossa e secondo raggio della prima pinna dorsale allungato. Vive ad una profondità che va dai 20 a 200 m. Si osserva in banchi che si lasciano cullare dalla corrente in prossimità di fondali sabbiosi o fangosi. Si ciba di piccoli organismi planctonici.

(Palinurus elephas Fabricius, 1787)

Palinurus elephas (Fabricius, 1787). Crostaceo molto ricercato e fotografato per la sua bellezza. Vive tipicamente su fondale roccioso, ad una profondità che va dai 40-70 m. Il maschio si distingue dalla femmina per l’assenza di una falsa chela presente nell’ultimo paio di zampe posteriori. La falsa chela è utilizzata dalla femmina per rompere il pacchetto spermatico che gli viene passato dal maschio durante il periodo delle riproduzione.

Cymatium parthenopeum parthenopeum (von Salis, 1793)

Cymatium partenopeum (Von Salisi, 1793). Questo mollusco dalla colorazione molto appariscente, vive tipicamente su fondali tipicamente sabbiosi. La sua conchiglia è molto robusta e ricoperta di setole.

Scyllarus arctus (Linnaeus, 1758)

Scyllarus arctus (Linneo, 1758). La cicala di mare vive su fondali rocciosi e sedimento grossolano ad una profondità che va dai 5 ai 25 metri. Questo crostaceo si distingue dalla Scyllarides latus per via dell’antenna suddivisa in ampi lobi con margine dentellato, colore bruno nerastro con delle bande rosse. La S.latus presenta le antenne modificate, ma con margine arrotondato rispetto la prima. Il suo colore è ruggine sul dorso e giallo intenso sul ventre.

Epinephelus marginatus Lowe, 1834)

Epinephelus marginatus ( Lowe, 1834). La cernia bruna presenta un vasto areale di distribuzione: Mediterraneo, Atlantico orientale dal Golfo di Guascogna ad eccezione di Inghilterra ed Irlanda al Sud Africa fino al Brasile. Predilige i fondali rocciosi ove sono presenti grotte ed anfratti dove può nascondersi, i giovani vivono anche nell’immediato sottocosta in basso fondale, mentre gli adulti, di abitudini territoriali, vivono a profondità maggiori. Vorace e abile predatrice di pesci e molluschi. In estate, per la riproduzione gli adulti si raggruppano su fondali intorno ai 30m, mentre in inverno frequentano quote più elevate e conducono vita solitaria. Questa specie è proteroginia , cioè le gonadi ed i gameti femminili si formano per primi,per cui gli esemplari giovani sono tutti femminili, mentre gli adulti sono maschi.

Octopus vulgaris Cuvier, 1797

Octopus vulgaris (Cuvier, 1797). Il polpo è un abitante tipico di fondali rocciosi e affranti, non sdegna dei rifuggi artificiali dati da una latta o una vecchia anfora. Non è atipico neanche osservarlo in una conchiglia priva del suo mollusco. Questo animale talvolta non si fa notare facilmente per la sua capacità di cambiare colore, simile al fondo dove si adagia. Il polpo quando si sente minacciato, emette una nuvola nera per confondere il suo potenziale predatore, per poi fuggire via. Le femmine dopo aver deposto le ovature rimangono dentro la propria tana ad ossigenarle.

[banner network=”altervista” size=”300X250″]