I coralli del Mediterraneo:

I coralli sono alcuni dei più antichi animali esistenti al mondo, rinvenuti in resti fossili appartenenti al periodo Precambiano, oltre 500 milioni di anni fa, quando è esplosa la vita negli oceani. I coralli sono animali solitari o coloniali, formati da strutture rigide, semi rigide o molli; nascosti tra le rocce, all’interno di grotte, o in piena vista grazie alle loro forme arborescenti, si rinvengono da pochi metri fino ad oltre 5000 metri di profondità. Le colonie hanno un’età compresa tra i 50 e gli oltre 1000 anni, mentre le barriere coralline hanno impiegato anche più di 8.000 anni per la propria formazione. La maggior parte dei coralli, eccetto quelli che vivono all’interno delle grotte sottomarine o ad elevate profondità, vive in relazione simbiotica con le zooxantelle, un tipo di alghe unicellulari dinoflagellate. Queste alghe microscopiche vivono all’interno dei tessuti del corallo, producendo tramite la fotosintesi composti ad alta energia che vengono da esso assorbiti, ricevendo in cambio protezione ed altri nutrienti (fosfati, nitrati ecc…). I coralli beneficiano enormemente da questa relazione simbiotica, da cui ricavano fino al 90% del proprio fabbisogno energetico. Anche se il numero di specie di coralli che si trovano nel Mediterraneo rappresenta meno del 5% dei coralli esistenti al mondo, la diversità dei tipi  e delle forme ci fornisce un esempio della notevole importanza che essi rivestono. I coralli appartengono alla classe degli Antozoi (dal greco anthos=fiore e zoon=animale) che, con le sue oltre 6000 specie, comprende i più comuni e conosciuti tra gli appartenenti al phylum degli Cnidaria (dal greco Knidè = ortica): i coralli, le madrepore, le gorgonie e le attinie. Gli esempi sono numerosi, ma tra i più noti ricordiamo il famoso Corallium rubrum (corallo rosso) annoverato tra i coralli duri, la gorgonia rossa Paramuricea clavata, appartenente ai coralli molli, le attinie Actinia equina e Anemonia sulcata, e un madreporario quale Astroides calycularis. Coralli, Gorgonie, Madrepore e Attinie sono tutti organismi sospensivori che basano la loro alimentazione sulla predazione di organismi planctonici.

Biocostruttori:

Otto specie di coralli, al di fuori dei 37 attualmente presenti nel Mediterraneo (Morri et al. 2000a), sono dei potenziali biocostruttori. Di queste, cinque non ospitano zooxantelle simbionti, vivendo in acque profonde, poiché non sono raggiunte dalla luce necessaria per i processi fotosintetici delle alghe. Tra questi:

Dendrophyllia ramea D. cornigera sono conosciute come “coralli gialli”, si trovano nella parte sud-ovest del Mediterraneo, mostrando una distribuzione tipica delle specie di acqua calda.

Madrepora oculata, Desmophyllum cristagalli e Lophelia pertusa sono raggruppate sotto il nome di “coralli bianchi”, vivono in acque profonde e fredde, tra gli 80 e i 3000 m.

Tre specie vivono invece entro i 35-40 metri di profondità, ospitando zooxantelle simbionti:

Madracis pharensis si trova, senza zooxantelle, nelle grotte sommerse di tutto il Mediterraneo, senza capacità di biocostruzione; tuttavia, nel sud-est del Mediterraneo, in presenza di acque più calde, è presente al di fuori delle grotte in simbiosi con le zooxantelle, svolgendo un ruolo significativo di biocostruttore.

Oculina patagonica, probabilmente originaria dell’Atlantico sud-occidentale, è stata involontariamente introdotta dall’uomo in Mediterraneo. Zooxantellata, in grado di costruire grandi colonie, è particolarmente abbondante nelle coste occidentali e orientali del Mediterraneo in presenza di acque calde.

Cladocora caespitosa, specie studiata nel dettaglio, è zooxantellata obbligata e può costruire delle strutture di più di un metro di spessore e di diverse decine di metri di larghezza. Questa specie appartiene alla famiglia dei Favidi, uno dei più importanti costruttori della barriera corallina, e i suoi tassi di calcificazione sono simili a quelli dei coralli costruttori tropicali. La crescita di Cladocora caespitosa sembra essere correlata alle fluttuazioni del clima. Di recente, in coincidenza con anomalie positive della temperatura superficiale registrata nel mare in queste ultime estati, questa specie ha subito eventi di mortalità di massa, che ricordano quelle osservate nei tropici. Casi analoghi di mortalità di massa correlata con le alte temperature sono stati registrati anche in altri organismi, come spugne e gorgonie.

Antonio Giacoletti.

Fonti:

  • Bianchi (2007) – Biodiversity issues for the forthcoming tropical Mediterranean Sea
  • Oceana – Fondazione Zegna – I coralli del mediterraneo

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