Il dominio dei bentonici – Prima parte

Molti organismi trattati nei nostri articoli vivono in contatto con il  fondale. Ernst Haeckel definì questi organismi come bentonici. L’ambiente marino dagli studiosi viene tecnicamente suddiviso in due domini, quali sono il pelagico che a sua volta si divide in necton e placton ed il dominio bentonico.  In questa descrizione noi ci soffermeremo sul dominio bentonico. Vi è da precisare però che i “limiti” tra i due domini non sono netti (Fig.1).

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Fig.1. Illustrazione tratta da www.ginuxunivpm.it

 Il benthos viene suddivise in zone verticali e orizzontali.

Relativamente alla zonazione verticale vi è da dire che queste “fasce” variano in ampiezza e numero. Lo studioso Ekman ebbe l’idea di fissare un limite per separare la formazione litorale da quella profonda. Lo stesso Ekman decise di parlare di una separazione di una zona fotica (Illuminata dalla radiazione solare) ed una zona oscura (afotica). Entreremo pian, piano nel merito dell’argomento per non rendere tutta questa discussione monotona e pesante. Nel 64 gli studiosi  Pérès  e Picard adottarono invece questa suddivisione orizzontale del dominio bentonico: Sopralitorale, Mesolitorale , Infralitorale e Circalitorale. Il sistema profondo invece è suddiviso in batiale, abissale e adale, ma questo verrà trattato più avanti. In questo articolo ci soffermeremo al piano sopralitorale (Fig.2) e mesolitorale.

Il sopralitorale

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Fig.2. Sopralitorale della costa Nord dell’Isola di Favignana

Il piano sopralitorale, si trova all’interfaccia tra l’ambiento marino e quello terrestre. Qui l’acqua di mare interessa questo piano solo in occasioni di mare mosso con spruzzi ed anche in occasione delle grande maree. In Mediterraneo l’apporto d’acqua nel sopralitorale è dato dagli spruzzi in condizioni di mare mosso. Due specie che si possono osservare sono Fucelia maritima (Dittero) e Melarhaphe neritoides (Mollusco).

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Fig.3. Fucelia maritima e Melarhaphe neritoides ( www.aphotomarine.com)

Le pozze di scogliere sono degli ambienti del piano sopralitorale che raccolgono acqua dal mare, ma non sono connessi con esso (Fig.4).

DSCN4176Le pozze dopo le mareggiate possono rimanere prive di nuovi apporti d’acqua, quindi le variazioni di salinità e temperatura possono diventare estreme. Visto le condizioni estreme che vengono a crearsi, fino talvolta ad arrivare al prosciugarsi dell’interno volume d’acqua con formazione di cristalli di sale, la vita deve essere adatta agli spostamenti. I popolamenti di questi ambienti sono praticamente specializzati. Tra la fauna con forme affini all’ambiente terrestre vi è l’Aedes mariae (Dittero) che trascorre parte del suo ciclo biologico nelle pozze.

 

 Fig.4. Pozze di scogliera

Il mesolitorale

Il piano mesolitorale, ha un ampiezza che varia in base alle escursioni di marea. Nel Mediterraneo questa è di circa 30 cm (Fig.5).

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Fig.5. Mesolitorale della zona di Punta Lunga (Favignana)

Questo piano è caratterizzato dall’alternarsi di emersioni e sommersioni legati alla marea,moto ondoso e variazioni barometriche. I popolamenti hanno la capacità di tollerare emersioni prolungate. Tra gli scogli del mesolitorale possono essere presenti delle pozze di marea (Fig.6) Queste sono delle depressione che differentemente dalle pozze di scogliera hanno un apporto d’acqua più frequente per via dell’ovvia posizione in cui si trovano. In condizioni di bassa mare possono subire delle variazioni di temperatura e salinità. Gli organismi che vivono nelle pozze di scogliera non sono soggetti all’alternanza di sommersioni ed emersioni.

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Fig.6. Pozza di mare in condizione di bassa mare (Sx) e alta marea (Dx).

Nelle pozze di marea possono essere presenti blennidi (Pesci), molluschi come Columbella rustica e Conus mediterraneus, conosciuto anche come ballerina e crostacei come gamberetti e granchi. In tutto il mesolitorale sono presenti diverse forme di vita, alcune delle quali le abbiamo conosciute negli articoli precedenti (Passeggiando tra gli scogli e Passeggiando tra gli scogli.. (Seconda Parte). Nel prossimo articolo approfondire per quanto mi è possibile la conoscenza della flora e fauna che popola il mesolitorale.

Paolo Balistreri. Fonti Bibliografiche:

  • Cognetti, G., Sarà, M & G,Magazzù. Biologia Marina .Calderini, prima edizione.
  • Coste marine rocciose.Quaderni Habitat.Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Museo Friuliano di Storia Naturale.

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